La Dopmar srl di Torre del Greco ci ha inviato una nota che fa piena luce sulla vicenda della nave bloccata presso il porto di Pozzallo, notizia pubblicata sul Giornale di Ragusa e da noi ripresa sul nostro portale:
"Si sono apprese da più fonti giornalistiche notizie di vario genere, dal fallimento dell´armatore fino al sostentamento dei marinai a bordo da parte della Caritas; ebbene, in riferimento a tutto ciò che è stato detto e/o scritto, ci si è visti costretti da parte della scrivente Dopmar srl a fare luce sulla vicenda, proprio per difendere il buon nome della società, che rappresenta una concreta realtà armatoriale nella zona di Torre Del Greco (NA), dove con fatica da anni si è affermata nel settore marittimo e che non può permettersi di veder infangato il proprio nome a causa di vicende che, come spiegato di seguito, non la riguardano.
Infatti, ci sono alcuni punti che vanno essenzialmente chiariti:
- l´armatore della MV Fortuna II è la soc. Atlantic Minibulk SA, con sede ad Oslo; infatti la nave batte bandiera Moldava, cosa che risulta impossibile per una soc. italiana. Tale soc. armatrice, comunque, non ha alcun procedimento di fallimento a suo carico, al contrario di come si è scritto sui giornali.
- La società Dopmar srl è stata la noleggiatrice della suddetta nave per un periodo di tempo, affidando la gestione tecnica ad una società esterna, la "Alemar srl" di Napoli nella persona del Cap. Giosuè Agrillo, che si è occupata e si occupa tutt´oggi sia del personale a bordo che di tutta la documentazione e manutenzione inerente la nave stessa. Ciò è confermato dal fatto che, essendo in costante contatto con la Capitaneria di Porto di Pozzallo, non abbiamo mai ricevuto da quest´ultima segnali di problemi di carattere igienico sanitari, come hanno scritto invece erroneamente alcune testate giornalistiche.
- La situazione che si è venuta a creare, per dovere di cronaca, non è dipesa dalla scrivente, che si è vista bloccare la nave in qualità di noleggiatore per un decreto ingiuntivo per bunker non pagato dal precedente "charterer", e non per fallimento. In particolare, per mesi la soc. International Cargo di Ravenna ha richiesto forniture di carburante alla Gori Petrol Group, che non si è mai vista saldare le proprie fatture, per cui, al subentro della sottoscritta per evitare una situazione ormai insostenibile, ci si è trovati coinvolti in questa spiacevole situazione, che mai abbiamo permesso negli anni addietro proprio in virtù di una nostra gestione sempre attenta e oculata.
- da alcuni mesi le pratiche legali sono state affidate allo studio legale Lanzalone & Partners, nella persona della Dott. Cuneo, la quale ha cercato in tutti i modi di sbloccare la nave, dimostrando con la documentazione che le abbiamo fornito la nostra buona fede in questa incresciosa vicenda.
In conclusione, confermiamo che i marinai a bordo del Fortuna II avevano ricevuto per tutto questo periodo di sosta presso la banchina settimanalmente viveri e provviste tramite l´agenzia Boccadifuoco di Pozzallo,naturalmente a spese della scrivente, per cui siamo ancora una volta costretti a smentire le false notizie messe in circolazione che danno i 9 marinai al limite della sopravvivenza e costretti a chiedere aiuto alla Caritas.
Da quanto emerso, inoltre, risulta che ci sia più un problema "personale" tra il sindaco Sulsenti e la Capitaneria di Porto di Pozzallo, piuttosto la volontà di far luce su una vicenda che non è dipesa assolutamente dalla Dopmar srl.
Confermiamo inoltre che la soc. di gestione Alemar di Napoli, nella persona del Cap. Agrillo Giosuè, ha provveduto al pagamento degli stipendi arretrati di tutti i membri dell´equipaggio.
Speriamo di non dover più intervenire in via ufficiale per smentire notizie poco veritiere, scritte solo per infangare il buon nome di una società che da anni lavora con dedizione e serietà o solo per poter scatenare polveroni inutili."



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Fallisce armatore, marittimi alla fame
Una nave mercantile della Compagnia Dopmar di Torre del Greco, la Fortuna II, di nazionalità ucraina, con a bordo 9 persone di equipaggio è ormeggiata da diversi mesi al porto di Pozzallo-Ragusa, a seguito di un provvedimento di fermo emanato dal Giudice delle Esecuzioni del Tribunale di Catania, dopo il fallimento dell’armatore. I nove membri dell´equipaggio, tutti stranieri, si sono inoltre rivolti all´ITF, Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti, per il recupero di stipendi e competenze relativi agli ultimi cinque mesi. A bordo della nave non vi sono più viveri e si è costretti a fare ricorso all’aiuto della Caritas cittadina.

La denuncia, precisa, forte e circostanziata arriva dal Sindaco Giuseppe Sulsenti con una lettera inviata stamane ai Ministri dell’Interno e dei Trasporti, al Presidente della Regione, all’Assessore al Territorio e Ambiente, al Comando delle Capitanerie di porto, al Prefetto di Ragusa e alla Capitaneria di Porto di Pozzallo. Nella missiva il primo cittadino denuncia la gravità dell’episodio, “ulteriormente aggravato dal mancato coinvolgimento del Comune da parte della locale capitaneria di porto, che alla data odierna non ne ha sentito l’obbligo. Sono venuto a conoscenza della situazione – scrive il Sindaco Sulsenti in modo causale a seguito di una colletta avviata dalla locale Caritas finalizzata a raccogliere fondi per consentire ai marittimi ucraini il minimo della sopravvivenza. Solamente, nella giornata di ieri, non appena avuta notizia di questa inverosimile vicenda ho contattato la Prefettura di Ragusa”.

“In altra circostanza (sbarchi di extracomunitari) – continua il primo cittadino di Pozzallo - la stessa Prefettura ha attivato la Protezione civile. Appare incomprensibile che la Città di Pozzallo non sappia di quello che sta accadendo nel proprio territorio. Appare alquanto singolare che, in questa vicenda inverosimile, sia stata attivata la sola Caritas cittadina e non già la protezione civile, il Comune e forse la Prefettura”.

“Forse non ci si rende conto dei rischi di salute pubblica – scrive ancora Sulsenti - per cittadini esteri non controllati sanitariamente; dei rischi per gesti inconsulti che marittimi disperati potrebbero compiere lontani da casa per mesi e senza mezzi di sussistenza se non la pubblica carità; dei danni per gli operatori commerciali e portuali con una parte della banchina portuale bloccata da mesi e non utilizzabile; dell’obbligo della comunicazione a quanti sono preposti alla vigilanza del territorio e delle persone; delle implicanze internazionali per 9 marittimi ostaggi di fatto”.

Il Sindaco Sulsenti sollecita interventi immediati ed una “gestione responsabile e partecipata, senza ulteriori tentennamenti”.

“Attendiamo le risposte e le notizie – conclude Sulsenti - che ci sono state sottratte da diversi mesi”.
GIANFRANCO DI MARTINO
Giornale di Ragusa